Denti bianchi come la porcellana non esistono in natura. Il colore dei denti è personale, un po’ come quello della pelle. Il “bianco na- turale” dei denti, infatti, incorpo- ra lievi sfumature sui toni del gial- lo e del grigio, talora del bruno o del rossiccio, più o meno accen- tuate.
Ma, fortunatamente, gli attuali progressi dell’odontoiatria co- smetica consentono di riportare il colore dei denti al bianco e alla luminosità di un tempo.
Il tutto grazie allo sbiancamento dentale, procedura odontoiatrica che permette di migliorare il co- lore dei denti, rendendoli più bianchi. I prodotti che vengono utilizzati contengono principal- mente perossido di idrogeno e pe- rossido di carbammide, impiegati in varie concentrazioni a seconda della tecnica che si intende uti- lizzare e delle esigenze del pa- ziente.
Esistono diverse metodiche di sbiancamento, che possono es- sere attuate nello studio dentisti- co (sbiancamento in studio) o dal paziente a casa (sbiancamento domiciliare).
Sbiancamento in studio
Lo sbiancamento professionale, eseguito in studio sotto la super- visione del dentista e/o dell’igie- nista dentale, si effettua mediante applicazione di “gel sbiancanti”, mediamente da 20 a 60 minuti,
con concentrazioni elevate di pe- rossido di idrogeno.
Sbiancamento a domicilio
Per il trattamento a domicilio l’i- gienista dentale e l’odontoiatra, dopo un’accurata visita prelimi- nare volta ad escludere controin- dicazioni (come carie e gengiviti), consegna al paziente speciali ma- scherine personalizzate in silico- ne morbido, riproducenti esatta- mente la forma delle arcate, senza invadere la gengiva, al cui interno va inserita una giusta quantità di gel sbiancante.
Il paziente dovrà indossare le ma- scherine con il gel per un periodo di durata variabile in base alla concentrazione del prodotto uti- lizzato e dalla severità della di- scromia.
La raccomandazione, in entrambi i casi, è la stessa: dopo il trat- tamento sbiancante sarebbe op- portuno evitare, per almeno 24-48 ore, l’assunzione di cibi e bevande particolarmente colorati (fumo, caffè, the, vino rosso, liquirizia, colluttori) di modo da prolungare il più possibile i risultati ottenuti. In questo modo lo sbiancamento mediamente dura due anni. Una durata fortemente influenzata dalle abitudini alimentari, dall’igiene orale e dall’attenta esclusione di tutte le situazioni che possono favorire una precoce recidiva del colore.
Da sottolineare, infine, che lo sbiancamento dentale professio- nale è una pratica sicura per i pazienti, che non altera o rovina lo smalto dei denti. I rischi di un
trattamento professionale ben eseguito sono, infatti, pratica- mente nulli. Sia l’ipersensibilità che l’irritazione gengivale, poten- ziali effetti collaterali, si annul- lano attenendosi scrupolosa- mente ai protocolli indicati, e co- munque, nel caso dovessero ve- rificarsi, sono in genere minimi e transitori. Molti studi hanno ri- levato la sicurezza dei trattamenti sbiancanti effettuati con prodotti a base di perossidi per i tessuti duri dei denti.
Per informazioni rivolgersi alla dott.ssa Alessia Iommiello presso lo studio Simonetta Carzino (odontoiatria, ortodonzia, medi- cina del sonno, protesi dentale), via della Fontana 13, Asti, tel. 0141/ 351852, sito internet : www.simonettacarzino.it.